4979-logoalbatros

© 2023 AlbatrosRestauri


facebook
img20190326145118
img20191222214645
img20191119150929

INTONACI NATURALI A CALCE

Cos'è il Cocciopesto?

 

Il cocciopesto è un aggregato idraulicizzante (pozzolana artificiale) che in aggiunta o in sostituzione della sabbia modifica il carattere delle malte di calce aerea inducendone processi e reazioni di tipo idraulico, con formazione di silicati e alluminati idrati di calcio.

E’ ottenuto dalla frantumazione di mattoni e successiva vagliatura in specifiche granulometrie. Da tale processo di lavorazione deriva il nome, poiché in antichità si usava pestare tegole, stoviglie in terra cotta, anfore, mattoni.  A proposito delle composizione delle malte di calce aerea Vitruvio Pollione nel suo Trattato di Architettura suggerisce: “ quando la calce sarà estinta, allora si mescoli alla materia in guisa che, se l’arena fosse fossile, si confondano tre parti di questa ed una calce. Se sarà fluviale o marina una di questa con due di arena e così vi sarà giusta proporzione del miscuglio. E se nella fluviale o marina si aggiungerà una terza parte di mattone pesto e vagliato, ciò formerà la composizione della materia ancora migliore per l’uso”. (Vitruvio Pollione dell’Architettura, libro II cap. v – I sec. A.C.).

Origini storiche

Sebbene la scoperta delle malte idrauliche è comunemente attribuita ai Romani, sembra che anche i Fenici (già nel X secolo A.C.) insieme agli Israeliti conoscessero la tecnica di produrre malte idrauliche di enorme importanza tecnologica in tutte le opere idrauliche (Acquedotti, Porti, Serbatoi, ecc…) dove il dilavamento dell’acqua degradava rapidamente le comuni malte aeree. Le cisterne per l’acqua potabile fatte costruire da Re Salomone a Gerusalemme venivano protette con malte idrauliche ottenute mescolando calce aerea con cocciopesto.

Ancor prima dei romani, che sicuramente ne compresero l’importanza strategica nel campo delle costruzioni idrauliche o comunque esposte alle intemperie ed all’azione dell’acqua piovana, la Pozzolana fu impiegata, in forma di sabbia, dai greci soprattutto attraverso l’uso della cenere vulcanica proveniente dall’isola di Santorino.   Risalirebbe addirittura al 2000 a.c. l’uso di materiali pozzolanici, sotto forma di polvere di argilla calcinata, in alcune strutture dell’isola di Creta.

Ma   soprattutto i romani ad utilizzare largamente le malte idrauliche nella costruzione di strade, ponti, acquedotti ma anche templi e monumenti maestosi e di rara bellezza. La grande abilità di saper costruire, fu una delle ragioni del successo dell’impero romano nell’espandersi fino ai confini del mondo a loro noto. 

La scoperta della pozzolana e del mattone pesto segnò un rivoluzionario progresso nelle antiche costruzioni in calcestruzzo. Scrive Vitruvio nel capitolo VI del secondo dei suoi dieci libri sull’architettura che la pozzolana “fa gagliarda non solo ogni specie di costruzione ma particolarmente quelle che si fanno in mare sott’acqua”.

La reazione pozzolanica tra cocciopesto e calce aerea

La calce (Ca(OH)2) è il legante storico più utilizzato. Si ottiene dalla cottura di pietra calcarea a temperatura di circa 900 °C.  E’ un legante aereo in quanto mescolato con acqua, indurisce solo all’aria per formazione di carbonato di calcio (CaCO3).  Mescolando calce aerea idrata e sabbia è possibile realizzare malte aeree, capaci di indurire solo a contatto con l’aria, attraverso il processo chimico di carbonatazione. Ma aggiungendo alla malta del cocciopesto, finemente frantumato con opportune caratteristiche, la malta diventa idraulica, in grado di indurire anche sotto acqua e di raggiungere maggiori resistenze meccaniche. Il cocciopesto (pozzolana artificiale) è composto di silice (SiO2 ) ed allumina (Al2O3) reattive nei confronti della calce per il loro stato amorfo e vetroso. Trasformandola in alluminati di calcio idrati (C-A-H) e idrosilicato di calcio (C-S-H). Riassumendo la reazione chimica: Ca(OH)2 + SiO2 + Al2O3 + H2O → C – S – H + C – A – H.

“Il Cocciopesto Guglielmino”

E' ottenuto dalla macinazione dei mattoni prodotti dalla fornace Guglielmino nel rispetto dell’antica tradizione. I mattoni utilizzati sono composti miscelando le argille pregiate della valle dei Sieli di Misterbianco e le sabbie laviche dell’Etna. La temperatura di cottura, costante per l’intera produzione è stata scelta in base ad apposite sperimentazioni per massimizzare le proprietà idraulicizzanti del nostro cocciopesto e fa parte del Know-how dell’azienda. Il materiale cotto, a seguito di processi di lavorazione viene frantumato, vagliato e diviso in diverse frazioni granulometriche da impiegare a secondo dell’utilizzo. Le granulometrie comunemente disponibili sono: 0- 500 micron, 0-1 mm, 0-1,5 mm, 0-3 mm, 1-4 mm, 4-5 mm, 5-7 mm, 7-12 mm. Altre granulometrie sono disponibili a richiesta per ordini specifici.

Il  “Cocciopesto Guglielmino” è messo in commercio già essiccato, quindi può essere utilizzato, sia in cantiere, che in impianti per la produzione di malte premiscelate. E’ commercializzato sia in sacchi da 25 Kg che in sacconi da 1500 Kg.

INTONACI NATURALI A CALCE

Altri pregi del cocciopesto

Il “Cocciopesto Guglielmino”  è  prodotto da mattoni a pasta molle quindi possiede un minor peso specifico e una notevole porosità. Queste caratteristiche  conferiscono alle miscele una elevata traspirabilità favorendo la regolazione igrometrica dell’ambiente interno assicurando migliore vivibilità e salubrità.

Inoltre,  sfruttando il suo naturale colore rosato e giallorosa usato puro o  mescolato ad altre sabbie  ed impastato con  calce aerea o idraulica naturale, è particolarmente indicato per il rifacimento di intonaci.

Usi comuni del “Cocciopesto Guglielmino”

Per le sue caratteristiche pregiate, comunemente viene impiegato come aggregato:

 

- idraulicizzante della calce aerea per produzione di malte idrauliche (gran. 0-500 micron);

 

- per la composizione di malte deumidificanti e di allettamento;

 

- per la composizione di intonaci di sottofondo e finitura;

 

- per la composizione di stucchi pregiati;

 

- per la fugatura di murature in “faccia a vista” e pavimentazioni in cotto;

 

- nei massetti alleggeriti quali terrazze e cupole di edifici monumentali;

 

- nei massetti di sottofondo per pavimenti in battuto di cocciopesto;

 

- nelle miscele di finitura per pavimentazioni in battuto di cocciopesto;

 

- nelle inezioni di consolidamento in aggiunta al legante;

- piste in terra battuta nell’arredo giardini e nei parchi pubblici;

img20191119150929img_20210929_123857.jpegimg_20191119_150929.jpegimg_20190326_145118.jpegimg_20211014_141524.jpeg

INTONACI IN TERRACRUDA

Come creare un sito web con Flazio